Le imprese operanti nei rami Danni inviano annualmente all’IVASS, entro il termine del 30 giugno informazioni sull’attività assicurativa svolta in Italia.
Le imprese trasmettono le informazioni relative ai premi nei rami danni riferiti a ciascun intermediario assicurativo e quelli raccolti tramite attività direzionale, fornendo altresì evidenza specifica dei premi e delle corrispondenti polizze relativi ai rami RC auto (ramo 10), RC generale (ramo 13) e cauzioni (ramo 15), mediante la compilazione della sola sezione “Intermediari” del documento richiesto alle imprese che operano nei rami Vita, di cui all’art. 28-sexies del Regolamento emanato in attuazione del decreto legislativo 21 novembre 2007, n. 2.
La consultazione terminerà il 3 luglio 2022.
Le proposte dell’EBA mirano ad affrontare i rischi derivanti dall’erogazione di prestiti da parte di enti non bancari nei settori della vigilanza, della tutela dei consumatori, dell’antiriciclaggio e del contrasto al finanziamento del terrorismo (AML/CFT), rischi macro e microprudenziali.
La fornitura di servizi finanziari innovativi può apportare vantaggi ai consumatori e aumentare la concorrenza nel mercato. Tuttavia, l’analisi dei regimi normativi attualmente in vigore indica che i prestiti non bancari restano ampiamente disarmonizzati in tutta l’UE e ciò potrebbe creare sfide per tutte le parti interessate, comprese le autorità di regolamentazione.
Nella presente relazione, l’EBA ha individuato i rischi connessi alle cessioni di credito da parte di prestatori non bancari e ha avanzato alcune proposte per affrontarli. In particolare, il Rapporto sottolinea l’importanza di:
  • garantire che il quadro di protezione dei consumatori rimanga adeguato allo scopo in vista dell’ingresso di nuovi attori nel mercato. A tal fine, l’EBA propone i) di rafforzare gli obblighi di informativa e garantire che siano equi, efficaci e adeguati alle nuove forme di prestito; ii) rafforzare i requisiti per la valutazione del merito creditizio, per garantire che sia condotta nell’interesse dei consumatori.
  • rafforzare le disposizioni in materia di autorizzazione e ammissione alle attività e chiarire l’individuazione del perimetro prudenziale e delle responsabilità di vigilanza nella prestazione transfrontaliera dei servizi, per consentire un più efficace presidio.
  • coprendo tutti i prestatori non bancari in modo più completo nel quadro AML/CTF a livello dell’UE, per ottenere una maggiore armonizzazione e catturare tali entità come “entità obbligate”.
  • migliorare i quadri di monitoraggio e rendicontazione per evitare che qualsiasi aumento improvviso dei rischi macroprudenziali rimanga irrisolto e considerare l’introduzione di misure macroprudenziali basate sull’attività per coprire tutti i fornitori di credito.