Sustainability-Linked Bonds (SLB) sono obbligazioni dotate di caratteristiche finanziarie e strutturali che variano a seconda del raggiungimento di obiettivi predefiniti, relativi alla performance di sostenibilità dell’emittente. A differenza dei titoli  green, social e sustainable, i cui proventi sono destinati a finanziare progetti ambientali e sociali, le risorse finanziarie raccolte con gli SLB non sono destinate a finalità specifiche; il ricorso a tali strumenti consente agli operatori caratterizzati da elevata intensità di emissioni di anidride carbonica di associare esplicitamente i propri impegni verso la sostenibilità a indicatori specifici, beneficiando così di una migliore reputazione. Inoltre la possibilità di emettere SLB favorisce l’accesso al mercato della finanza sostenibile a società di piccole dimensioni non in grado di rispettare i più onerosi requisiti di trasparenza e monitoraggio richiesti per gli strumenti  green, social e  sustainable.
L’Eurosistema ha recentemente incluso questa nuova tipologia di strumenti obbligazionari tra le attività idonee stanziabili a garanzia delle operazioni di politica monetaria e nei programmi di acquisto, segnalando così il proprio sostegno all’innovazione finanziaria per lo sviluppo sostenibile.
Il lavoro illustra le caratteristiche degli SLB, mettendo in luce le migliori pratiche per la strutturazione del prodotto secondo gli attuali standard internazionali, i costi e i benefici legati all’emissione e le differenze con gli altri strumenti di finanza sostenibile. Si analizza infine il recente sviluppo del mercato di tali strumenti e si fornisce un quadro sulle prospettive future.
La consultazione riguarda le proposte di modifica alle disposizioni della Banca d’Italia in materia di Gruppi bancari e Albo delle banche e dei gruppi bancari (Parte Prima, Titolo I, Capitoli 2 e 4 della Circolare della Banca d’Italia n. 285/2013), nonché in materia di Processo di controllo prudenziale (Parte Prima, Titolo III, Capitolo 1 della Circolare della Banca d’Italia n. 285/2013).
La consultazione è volta a raccogliere commenti e osservazioni sulle proposte di modifica alle disposizioni sopra indicate; le modifiche discendono dall’esigenza di recepire le novità introdotte dalla direttiva (UE) 2019/878 (c.d. CRD V) in materia di società di partecipazione finanziaria e di partecipazione finanziaria mista e in materia di misure di Secondo Pilastro che le Autorità di vigilanza possono imporre.
La consultazione si rivolge alle banche e alle società capogruppo di gruppi bancari, alle altre società bancarie, finanziarie e strumentali appartenenti a gruppi bancari, nonché a chiunque possa avere interesse a trasmettere osservazioni e commenti sul documento di consultazione.
La consultazione terminerà il 27 maggio 2022.
La disciplina in materia di riconoscimento volontario di misure di politica macroprudenziale dettata nella raccomandazione CERS/2015/2 del Comitato europeo per il rischio sistemico mira ad assicurare che tutte le misure di politica macroprudenziale basate sull’esposizione attivate in uno degli Stati membri siano riconosciute negli altri Stati membri.