Il Comitato per la Corporate Governance ha approvato la decima relazione annuale contenente il rapporto sull’applicazione del Codice di Autodisciplina e il Presidente ha inviato la  la propria lettera annuale alle società quotate, dove vengono formulate le specifiche raccomandazioni volte a rafforzare le prassi e favorire una graduale transizione al nuovo Codice di Corporate Governance.

Il Rapporto esamina l’applicazione delle raccomandazioni del Codice di autodisciplina da parte di tutte le società italiane quotate nel segmento MTA che dichiarano di aderirvi.

Con riferimento al prossimo anno viene raccomandato:

  • alle società di curare nella relazione sul governo societario e gli assetti proprietari una adeguata e sintetica informazione sulle modalità adottate per il perseguimento degli obiettivi di sostenibilità e sull’approccio adottato nella promozione del dialogo con gli stakeholder rilevanti;
  • di fornire informazioni sintetiche sul contenuto della politica di dialogo con la generalità degli azionisti, ferma restando l’opportunità di pubblicarla integralmente, o almeno nei suoi elementi essenziali, sul sito delle società;
  • di voler fornire nella relazione sul governo societario e gli assetti proprietari i criteri utilizzati per la valutazione della significatività delle relazioni professionali, commerciali o finanziarie e delle remunerazioni aggiuntive, anche con riferimento al Presidente del consiglio di amministrazione, qualora quest’ultimo sia stato valutato come indipendente ai sensi del Codice di Corporate Governance;
  • ai consigli di amministrazione di curare la predisposizione dei regolamenti consiliari e dei comitati, avendo particolare attenzione alla determinazione esplicita dei termini ritenuti congrui per l’invio della documentazione e all’esclusione di generiche esigenze di riservatezza;
  • alle società a proprietà non concentrata a esaminare adeguatamente le raccomandazioni ad esse rivolte rispetto al rinnovo del consiglio di amministrazione;
  • a tutte le società quotate che aderiscono al Codice di adottare misure atte a promuovere la parità di trattamento e di opportunità tra i generi all’interno dell’intera organizzazione aziendale, monitorandone la concreta attuazione.
  • di considerare adeguatamente, rispetto alle politiche di remunerazione, la coerenza dei parametri individuati per la remunerazione variabile con gli obiettivi strategici dell’attività di impresa e il perseguimento del successo sostenibile, valutando la previsione di parametri non finanziari.

Pubblicato in Gazzetta Ufficiale dell’Unione europea del 7 dicembre 2021 il Regolamento delegato (UE) 2021/2155 che integra la direttiva (UE) 2019/2034 (IFD) per quanto riguarda le norme tecniche di regolamentazione (RTS) relative alla specificazione delle categorie di strumenti che rispecchiano in modo adeguato la qualità del credito dell’impresa di investimento in situazione di continuità aziendale e i possibili dispositivi alternativi adeguati per essere utilizzati ai fini della remunerazione variabile.

L’obiettivo degli RTS è definire e armonizzare i criteri per l’uso di strumenti o dispositivi alternativi ai fini della remunerazione variabile in modo da garantire un approccio coerente in tutta l’Unione europea.

Pubblicato in Gazzetta Ufficiale dell’Unione europea del 7 dicembre 2021 il Regolamento delegato (UE) 2021/2154 che integra la direttiva (UE) 2019/2034 2034 (Investment Firms Directive) per quanto riguarda le norme tecniche di regolamentazione (RTS) che specificano i criteri adeguati per individuare le categorie di personale le cui attività professionali hanno un impatto sostanziale sul profilo di rischio dell’impresa di investimento o delle attività che essa gestisce.

L’obiettivo degli RTS è definire e armonizzare i criteri per l’identificazione di tale personale attraverso l’individuazione di requisiti qualitativi e quantitativi in modo da garantire un approccio coerente in tutta l’Unione europea.

Il Financial Stability Board (FSB) ha pubblicato un rapporto sui progressi internazionali nella definizione degli standard e dei progressi nazionali nell’attuazione delle riforme del G20 per la riforma dei mercati dei derivati over-the-counter (OTC) a seguito della crisi finanziaria del 2008.

L’FSB ha rilevato come l’attuazione complessiva delle riforme sui derivati OTC del G20 fosse già a buon punto nel 2020, ma nel 2021 si sono registrati ulteriori progressi.