Il gruppo di lavoro sui tassi privi di rischio in euro ha pubblicato le sue raccomandazioni che riguardano gli eventi che farebbero scattare i fallback nei contratti legati all’EURIBOR nonchè i tassi di fallback dell’EURIBOR basati su €STR (tassi che potrebbero essere utilizzati se viene fatto scattare un fallback).
Il gruppo di lavoro ha anche pubblicato raccomandazioni per gli eventi di attivazione permanente e pre-cessazione dell’EURIBOR. Sebbene non vi sia attualmente alcun piano per interrompere l’EURIBOR, lo sviluppo di un linguaggio di fallback più robusto previene il rischio di una potenziale interruzione permanente ed è in linea con il regolamento UE sui benchmark.
Le raccomandazioni finali tengono conto degli esiti delle due consultazioni condotte a livello di mercato sulle bozze di raccomandazioni per i tassi di riserva all’EURIBOR. La BCE evidenzia anche che l’ESMA, come previsto dal regolamento sui benchmark, supervisionerà l’amministratore dell’EURIBOR a partire dal 2022.
In particolare, IOSCO evidenzia che 13 paesi su 33 hanno attuato pienamente e coerentemente le suddette raccomandazioni, con particolare riferimento:
- Ai piani di continuità operativa relativamente alle funzioni esternalizzate;
- all’ obbligo di condurre una revisione regolare degli accordi BCP in risposta a cambiamenti aziendali sostanziali.
Sul punto, il documento raccomanda che i membri includano nei loro quadri normativi:
- i poteri necessari affinché l’autorità di regolamentazione stabilisca e applichi i requisiti per le sedi di negoziazione e gli intermediari quando stabiliscono, mantengono e aggiornano i BCP;
- sistemi di emergenza o di ripristino di emergenza per il comparto IT;
- norme atte a garantire sufficiente chiarezza sulla governance e responsabilità dei consigli di amministrazione in relazione ai sistemi di emergenza.
Le liste aggiornate sono quelle riportate nell’Allegato C e nell’Allegato D al decreto 28 dicembre 2015, che ha dato attuazione alla legge n. 95/2015 e alla direttiva n. 2014/107/Ue (cd. DAC 2).
Nella prima lista sono elencati 79 Stati, con la new entry della giurisdizione di Curaçao, l’isola caraibica che è nazione costitutiva dei Paesi bassi.
Nell’elenco riportato all’allegato D sono invece arrivati a 112 i Paesi partecipanti, con l’ultima aggiunta di Nuova Caledonia e Perù.