[Newsflash n. 70]

Alla luce delle forti turbolenze innescate negli ultimi giorni dalla pandemia da Covid-19, la  Consob ha introdotto (delibera n. 21303 del 17 marzo 2020) un “divieto” alle posizioni nette corte (ovvero le vendite allo scoperto e altre operazioni ribassiste) dopo aver ricevuto parere positivo dall’Esma. Il divieto, per la prima volta, si applica a tutte le azioni negoziate sul mercato regolamentato italiano e durerà tre mesi.

In base al divieto, che fa seguito a quelli già adottati per le sedute del 13 e del 17 marzo (si veda la nostra Newsflash n.69), è vietata ogni forma di operazione speculativa ribassista, anche effettuata tramite derivati o altri strumenti finanziari. Sono vietate anche le operazioni ribassiste intraday.

La Consob ha anche introdotto (delibera n. 21304 del 17 marzo 2020), sempre da oggi e per lo stesso periodo di tempo, un regime di trasparenza rafforzata sulle partecipazioni detenute dagli investitori nelle 48 società italiane quotate al mercato telematico azionario (MTA) di Borsa Italiana a più alta capitalizzazione e ad azionariato diffuso, in particolare i gruppi che hanno una capitalizzazione superiore ai 500 milioni di euro (escluse le società controllate di diritto).

Il provvedimento prevede l’abbassamento delle soglie minime al superamento delle quali scatta l’obbligo di comunicare la partecipazione nelle società quotate elencate nella Delibera: 1% (invece del 3%) per le società di grandi dimensioni e 3% (invece del 5%) per le PMI.

Le misure adottate sono in vigore da oggi e hanno validità, salvo revoca, di tre mesi.

Legália continuerà a monitorre gli sviluppi del mercato.


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