Sale a 731 il numero dei siti complessivamente oscurati dalla Consob a partire da luglio 2019.
Questa nota presenta recenti evidenze sulle iniziative avviate dalle banche italiane per valutare e integrare i rischi posti dai cambiamenti climatici nella gestione delle proprie attività.
Secondo i dati di una recente indagine sul credito bancario, solo una quota limitata di intermediari ha già avviato analisi dell’impatto del rischio climatico (fisico e di transizione) sul portafoglio crediti, anche se una vasta percentuale di banche si accinge a farlo in un prossimo futuro.
Rispetto ad analoghe rilevazioni svolte negli anni passati cresce il numero di intermediari che mostrano consapevolezza e attenzione sui rischi connessi ai cambiamenti climatici, ma rimane ancora insufficiente la diffusione di buone pratiche per la loro completa integrazione nelle strategie aziendali.
Si tratta della Fixed Income Clearing Corporation (FICC) e della Options Clearing Corporation (OCC).
La presente decisione stabilisce l’ambito, i tempi e le modalità della trasmissione dei dati tramite l’infrastruttura centralizzata europea dei dati (EUCLID).
Il primo invio è previsto entro il 31 dicembre 2022.
Il rapporto evidenzia che le banche hanno continuato a fare ampio uso dei finanziamenti delle banche centrali nel 2021. Di conseguenza, il coefficiente di impegno complessivo è aumentato di 2,2 punti percentuali nel 2021, attestandosi al 29,1%.