L’UIF ha reso disponibile sul portale e Infostat-Uif due nuovi valori di dominio per rappresentare le operazioni di versamento e prelevamento effettuate attraverso un gestore di contante: DP – Versamento di contante da gestore di contante e DQ – Prelevamento di contante da gestore di contante. Tali causali, già previste dalle “Disposizioni per la conservazione e la messa a disposizione dei documenti, dei dati e delle informazioni per il contrasto del riciclaggio e del finanziamento del terrorismo”, possono essere utilizzate per la compilazione delle variabili “Tipologia dell’operazione” delle Segnalazioni di Operazioni Sospette e “Causale analitica” delle Comunicazioni Oggettive. Relativamente alle Comunicazioni Oggettive le operazioni che saranno comunicate con le due nuove causali dovranno obbligatoriamente riportare almeno un soggetto con il ruolo di cliente, ossia l’intestatario del conto movimentato dal versamento/prelevamento. Il controllo delle informazioni fornite attraverso le causali sopraindicate sarà reso operativo per le Comunicazioni Oggettive trasmesse a partire dal 1° aprile 2021.

Pubblicata in Gazzetta Ufficiale n. 55 del 5 marzo 2021, la delibera Covip del 25 febbraio 2021 recante modificazioni alla Delibera del 22 dicembre 2020 sulle istruzioni di vigilanza in materia di trasparenza. Nello specifico, sono stati modificati i termini di prima applicazione di alcune disposizioni della delibera del 22 dicembre 2020 sopra citata, così da agevolarne l’adeguamento uniforme da parte delle forme pensionistiche complementari e dei soggetti istitutori di forme pensionistiche complementari. Le modifiche si sono rese necessarie alla luce della comunicazione del 15 febbraio 2021 con la quale le Associazioni rappresentative degli operatori del settore hanno richiesto la proroga di alcuni termini previsti in sede di prima applicazione della delibera di cui sopra, anche avuto riguardo all’attuale periodo emergenziale.

L’Osservatorio interistituzionale sulla partecipazione femminile negli organi di amministrazione e controllo delle società italiane, partecipato dal Dipartimento per le Pari Opportunità della Presidenza del Consiglio dei Ministri, dalla CONSOB e dalla Banca d’Italia, ha pubblicato un rapporto sulla partecipazione femminile negli organi di amministrazione e controllo delle società italiane e sull’attuazione della legge Golfo-Mosca (n. 120 del 2011). Il rapporto evidenzia come la presenza femminile nelle posizioni di vertice delle imprese italiane sia nel complesso limitata, sebbene nell’ultimo decennio si siano registrati significativi progressi, in particolare per le società interessate dalle disposizioni della legge 120/2011. La quota delle donne nei consigli di amministrazione all’inizio del periodo esaminato era piuttosto bassa per tutte le tipologie di società considerate. La presenza delle donne negli organi amministrativi delle società è aumentata negli anni successivi, sebbene in misura eterogenea nelle diverse tipologie di società. Nei settori senza vincoli sulla composizione di genere, la quota delle donne negli organi amministrativi è rimasta stabile (nelle società private) o è cresciuta in misura modesta (nelle banche) arrivando nel 2019 al 24 e al 17 per cento, rispettivamente. Nelle società quotate e nelle società a controllo pubblico, invece, si osserva un aumento notevole della presenza femminile per effetto delle misure introdotte dalla legge Golfo-Mosca (la quota nel 2019 era pari rispettivamente al 37 e al 25 per cento). La minore presenza di donne negli organi amministrativi delle società a controllo pubblico rispetto alle società quotate è in parte attribuibile alla diffusione tra le prime di numerose società con amministratore unico (38,6 per cento del totale nel 2019). In tali società solo il 10,4 per cento degli amministratori sono donne, mentre in quelle con un consiglio di amministrazione queste ultime sono il 27,4 per cento dei componenti.