L’ESMA ha pubblicato un aggiornamento alle Q&A sull’applicazione del regime del Regolamento (UE) 1503/2020 relativo ai fornitori europei di servizi di crowdfunding per le imprese.

In particolare l’aggiornamento ha ad oggetto:

  • chiarimenti in merito ai termini attività commerciali con riferimento alla definizione di progetto di crowdfunding;
  • la definizione di servizio di crowdfunding;
  • la possibilità per i fornitori di servizi di crowdfunding di offrire una gestione individuale del portafoglio;
  • i requisiti organizzativi e i requisiti operativi per i servizi di crowdfunding;
  • disposizioni per la protezione degli investitori.

L’ESMA ha aggiornato le Q&A di attuazione del regime della Direttiva 2014/65/UE (MiFID II) e del Regolamento (UE) n. 600/2014 (MiFIR) in materia di tutela degli investitori.

In particolare, l’aggiornamento riguarda:

  • l’individuazione del mercato target per i produttori e i distributori;
  • se tutte le obbligazioni che incorporano una clausola make-whole sono esenti dai requisiti di governance dei prodotti MiFID II

L’ESMA ha pubblicato un aggiornamento delle proprie Q&A relative al Regolamento (UE) 2402/2017, che stabilisce un quadro generale per la cartolarizzazione, instaura un quadro specifico per cartolarizzazioni semplici, trasparenti e standardizzate (SECR).

In particolare, l’aggiornamento riguarda:

  • la possibilità di fornire l’informativa di vigilanza più spesso di quanto previsto dal Regolamento sulle cartolarizzazioni;
  • le modalità di compilazione del campo relativo alle operazioni revolving;
  • le modalità di compilazione dei campi del reddito primario quando un mutuo è un buy-to-let;
  • l’utilizzo dei modelli EBA per la segnalazione delle cartolarizzazioni relative alle esposizioni deteriorate;
  • il pagamento anticipato costante annuale e i relativi tassi di insolvenza;
  • le modalità di compilazione della sezione “Informazioni sintetiche sulla copertura”.

L’EBA ha pubblicato le sue Linee Guida riviste su sane politiche retributive per le imprese di investimento ai sensi della direttiva sulle imprese di investimento (IFD).   

Gli Orientamenti finali forniscono ulteriori dettagli su come le disposizioni dell’IFD sulle politiche retributive e sulla remunerazione variabile del personale individuato dovrebbero essere applicate dalle imprese di investimento di classe 2 . Le Linee Guida sono per quanto possibile coerenti con le Linee Guida esistenti ai sensi della direttiva sui requisiti patrimoniali (CRD). Sono state prese in considerazione le differenze rilevanti tra IFD e CRD (come ad esempio l’assenza di un bonus cap e le differenze negli strumenti e la durata dei periodi di differimento).

L’EBA ha pubblicato le sue Linee Guida riviste sulla governance interna per le imprese di investimento ai sensi della direttiva sulle imprese di investimento (IFD).  
L’IFD contiene requisiti di governance specifici per le imprese di investimento parallelamente e coerenti con quelli già applicabili ai sensi della Direttiva sui requisiti patrimoniali (CRD). Queste disposizioni specifiche si applicano alle imprese di investimento di classe 2. Tutte le imprese di investimento devono inoltre rispettare i requisiti di governance previsti dalla direttiva sui mercati degli strumenti finanziari (MiFID).

Le Linee guida forniscono ulteriori dettagli su come le disposizioni di governance dell’IFD dovrebbero essere applicate dalle imprese di investimento di classe 2, specificando i compiti, le responsabilità e l’organizzazione dell’organo di gestione e l’organizzazione delle imprese di investimento, inclusa la necessità di creare strutture trasparenti che consentano la supervisione di tutte le loro attività.

L’EIOPA ha pubblicato la sua relazione annuale sull’utilizzo delle maggiorazioni di capitale nel corso del 2020.

La Commissione UE ha posto in pubblica consultazione una proposta di Regolamento concernente la semplificazione dei requisiti per la quotazione delle società, al fine di rendere i mercati pubblici dei capitali più interessanti per le imprese dell’UE e facilitare l’accesso delle PMI ai capitali.

La Commissione evidenzia come la quotazione in borsa sia un’operazione complessa e costosa per le imprese dell’UE, specie per le piccole e medie imprese. Ciò impedisce di raccogliere fondi sui mercati dei capitali e di beneficiare dei vantaggi della quotazione, come l’esposizione a una più ampia platea di investitori e una maggiore crescita e creazione di posti di lavoro.

La consultazione terminerà l’11 febbraio 2022.